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Solo frutti cresciuti nel rispetto della qualita'.
Una qualità di cui andiamo ogni giorno orgogliosi, riconosciuta dai sempre più numerosi clienti e persino raccontata da un giovane e famosissimo scrittore torinese.

Giuseppe Culicchia
Cura da diversi anni una rubrica sul settimanale Torinosette in allegato al quotidiano La Stampa: Muri e duri (da cui è tratto l’omonimo libro) per tre anni, A spasso con Anselm (da cui è tratto l’omonimo libro) e da settembre 2008 Gente di Torino.
“Da quando è primavera, Anselm e io andiamo a volentieri a fare quattro passi in collina. (...) Dopo la merenda proseguiamo nei nostri giri collinari e ogni volta scopriamo qualcosa di nuovo. L’altro giorno, per esempio, l’azienda agricola Il Molinetto, che sta tra i campi e le coltivazioni poco fuori Pecetto.

Quando siamo arrivati, un paio di signore contadine stavano raccogliendo i frutti del loro lavoro. «Accidenti - mi ha detto Anselm, - ma allora è vero: gli ortaggi non crescono direttamente sugli scaffali dei supermercati! ». Era molto stupito della cosa, ed è rimasto a guardare affascinato le signore contadine per un pezzo. «A dire la verità credevo che lo sapessi già», gli ho risposto io, aspettando che si riprendesse dalla sorpresa.

Lui non ha ritenuto di aggiungere altro. Dato che alcune persone si dirigevano verso la fattoria per fare la spesa di prodotti biologici, le abbiamo seguite. E abbiamo scoperto che da quelle parti i prezzi erano indubbiamente inferiori rispetto a quelli che si trovano in città.

Mentre io facevo mentalmente un po’ di conti, Anselm mi ha chiesto: «Mi presti un euro, per favore?». Gli ho messo la moneta tra le zampe, e lui allora ha raggiunto una macchinetta distributrice simile a quelle da cui normalmente si compra la Coca-Cola. «Ho proprio voglia di una bibita gassata!», mi ha detto. Solo che al posto di questa, c’era il latte appena munto delle mucche di un’azienda agricola dei dintorni. Così, quando Anselm ha inserito la moneta, dalla macchinetta distributrice è scesa una bella bottiglia di latte. Lui l’ha guardata perplesso. «Strano, hanno cambiato la forma del contenitore e il colore », ha esclamato. «Beh, sai com’è, le aziende oggi come oggi si innovano a ritmi incredibili», gli ho risposto. Non ho fatto in tempo ad aggiungere altro, che lui se l’era già sco- lata a garganella.
Naturalmente, temevo il peggio. Invece lui si è leccato le labbra soddisfatto, e ha concluso: «Però, ’sti americani, che buone bibite s’inventano!»

Giuseppe Culicchia
Da “Gente di Torino” -  A spasso con Anselm.